La canapa nella bio-edilizia

canapa

Dal punto di vista della bioedilizia e del Geomagnetismo, i materiali vegetali in genere, canapa compresa, sono ideali per una vita sana nell’ambiente domestico.

In questo preciso momento si sta verificando un’onda di coscienza che sta investendo tutti i campi umani e ha raggiunto anche la radiazione.

L’importanza della costruzione in cui viviamo, almeno, essere esente da fattori che accentuano i danni da radiazioni, e nel migliore dei casi ne riducono gli effetti, è stata già descritta nei capitoli precedenti, sebbene ciò sia quasi impossibile, se l’ubicazione è scarsa o c’è una fonte nociva.

Recentissime indagini scientifiche all’interno delle stesse istituzioni europee, sulle radiazioni nella telefonia mobile, iniziano a riconoscere, però con qualche timore e cautela, i rischi associati all’esposizione continua e sistematica a questi dispositivi elettronici.

La cosa peggiore è che non sono le uniche fonti di emissione che li producono, ma che l’inquinamento elettromagnetico è oggi un problema di estrema gravità perché siamo già saturati da più fonti.

Durante una conversazione telefonica, il µW/cm2 che riceviamo supera di gran lunga lo 0,1 consigliato, arrivando a 13 o anche di più.

L’incontro di scienziati che ha generato il maggior consenso sulla sua pericolosità dal punto di vista sanitario è stato il Manifesto di Friburgo.

Più di 1000 medici tedeschi specializzati in malattie ambientali hanno partecipato e hanno osato collegare queste radiazioni direttamente con leucemie e tumori cerebrali, nonché malattie degenerative e mancanza di controllo della pressione sanguigna.

Di contro, l’unica cosa che si può fare è cercare di abitare in case costruite con criteri organici, e ubicate in aree non contaminate da sorgenti artificiali, evitando invece le fonti di contaminazione naturale prodotte dalle alterazioni telluriche e che si diffondono e trasmettono attraverso le reti Curry e Hartman, di cui abbiamo già parlato.

Canapa nelle costruzioni

Ci introduciamo a fondo nelle malte alleggerite, largamente utilizzate in bioedilizia e che rappresentano un’alternativa ai materiali convenzionali per sostituire alcune applicazioni.

Questo è il nome dato agli impasti che, oltre ad acqua e calce o cemento (preferibilmente bianco), aggiungono materiali diversi, più leggeri della sabbia e della ghiaia, con l’intento di conferire all’impasto proprietà termiche, acustiche o di isolamento idrico.

La componente leggera dell’impasto può essere sughero, corteccia, trucioli di legno, legno di canapa, lino, sparto, ed in genere tronchi frammentati di specie non arboree, compresa la torba.

Può anche essere argilla, palle di forespan, pezzi di plastica dura e materiali non vegetali a basso peso specifico. È molto importante, anche se utili, cercare di fare a meno di quelli che non sono naturali per non separarci dai precetti di bio-costruzione che definiamo in altri capitoli.

Oggi varie composizioni di malta di canapa vengono promosse con nomi commerciali diversi, ma alla fine sono essenzialmente le stesse, canapa con o senza calce, autoclavata o non trattata. Batichanvre, hempcreet, cannabric, isochanvre, hemphasis e cannahabitat, tradizionale, ecc

La canapa per malte isolanti è molto indicata perché la sua densità media è di soli 135 kg circa per m 3 e la sua conducibilità termica di 0,05 W/mK, che genera un buon comportamento contro il raffreddamento della costruzione.

I pezzi di legno che vengono utilizzati sono tra 5 e 25 mm, e si chiama canapa, la parte più dura della pianta, il tessuto xilematico, riempito di tubi o tracheidi, con un alto contenuto di silicati di alluminio.

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