Tensione al governo per la liberalizzazione della cannabis

Si profila in Parlamento uno scontro molto caldo tra le forze politiche su un tema molto sentito dall’opinione pubblica: la cannabis. Così, in commissione Giustizia alla Camera riparte l’iter delle proposte di legge per modificare l’articolo 73 del Testo Unico sulla droga, ovvero quello che regola la produzione, il traffico e la detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope. Si tratta di due contrapposte proposte: da un lato quella della Lega, a prima firma Riccardo Molinari, che aumenta le pene per le ipotesi di lieve entità, prevedendo l’arresto obbligatorio per chi sia colto in flagranza ed elimina la possibilità di scontare la pena con modalità alternative al carcere; dall’altra quella dell’ex segretario dei Radicali, Riccardo Magi (ora in Più Europa), sottoscritta da oltre una ventina di 20 deputati tra Pd e M5s dell’intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis. La proposta Magi vuole legalizzare l’autoproduzione domestica, depenalizzandone l’uso personale, e rafforzare l’attenuante della lieve entità per il traffico e la detenzione, che diventa una fattispecie autonoma. Magi, assieme a Emma Bonino e Benedetto Della Vedova, domani pomeriggio, a partire dalle 15, sarà in piazza Montecitorio per un flashmob di Più Europa a sostegno della proposta di legge per l’autocoltivazione e per la legalizzazione della cannabis.

In commissione Giustizia alla Camera non tira aria favorevole alla proposta Magi sulla cannabis a causa della resistenza del centrodestra. Il relatore, nominato per l’iter delle modifiche sulla materia delle fattispecie di reato di lieve entità per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, è il leaghista Jacopo Morrone che dovrà redigere il testo base. Nei giorni scorsi, inoltre, è stata presentata una proposta del Movimento 5 stelle, a prima firma Caterina Licatini, che lunedì 12 aprile è stata abbinata d’ufficio alle altre due creando alcune perplessità tra le forze di centrodestra. Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno sottolineato che sarebbe stato necessario chiedere un nuovo ciclo di audizioni con il rinvio della discussione generale. La deputata azzurra Giusi Bartolozzi e Maria Teresa Bellucci (Fdi) hanno contestato che la terza proposta intervenga anche sull’uso della cannabis a fini terapeutici “con ciò determinando un ampliamento del perimetro dell’intervento normativo in materia”.

Post correlati