I proibizionisti, che sostenevano che con la legalizzazione della canapa sarebbe aumentato il consumo tra i più giovani, sono stati smentiti da una notizia arrivata direttamente da un rapporto federale americano.
Il National Center for Education Statistics del Dipartimento dell’Educazione degli Stati Uniti ha infatti analizzato i sondaggi tra i giovani degli studenti delle scuole superiori dal 2009 al 2019, concludendo che non c’è stata “nessuna differenza misurabile” nella percentuale di coloro che hanno riferito di aver consumato cannabis almeno una volta negli ultimi 30 giorni.
Nel 2009 nessuno Stato USA aveva ancora implementato la legalizzazione della cannabis e quell’anno il 21% degli studenti delle scuole superiori ha riferito di averne fatto uso nell’ultimo mese. Le prime vendite legali sono state lanciate in Colorado nel 2014 e cinque anni dopo, il 22% degli adolescenti ha detto di aver usato marijuana di recente. Ad avvalorare il dato è il fatto che la più alta percentuale di utilizzo nei 30 giorni precedenti al sondaggio è stata registrata nel 2011, quando ancora la cannabis non era legale dal punto di vista ricreativo in nessuno Stato.
Inoltre, secondo il NCES, non c’erano “differenze misurabili tra il 2009 e il 2019 nella percentuale di studenti che hanno riferito che le droghe illegali sono state messe a loro disposizione nella proprietà della scuola”.
Stesso risultato a cui era giunto un altro studio scientifico di fine 2020, che non ha trovato “alcuna prova che la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo sia stato associata un aumento della probabilità o del livello di uso di canapa tra gli adolescenti.