Le Sardine vogliono la libera coltivazione di canapa

Il movimento delle Sardine ha chiesto ufficialmente di decriminalizzare la coltivazione domestica di canapa. In materia dichiarano: “Abbiamo lanciato un appello al presidente, Mario Perantoni, e ai membri della commissione Giustizia della Camera di Deputati per approvare la proposta di legge C.2307 che decriminalizza la coltivazione domestica di cannabis”, hanno annunciato gli attivisti del movimento di opposizione al sovranismo sottolineando come “le conseguenze concrete sarebbero tantissime: consentire ai consumatori di non rivolgersi alla criminalità, liberare forze dell’ordine e tribunali da inutili procedimenti, separare il mercato della cannabis dalla altre sostanze stupefacenti e permettere anche a chi non riesce a ottenere la terapeutica di potersi curare”.

Per le Sardine l’approvazione di tale legge è “l’unica occasione concreta che abbiamo in questa legislatura per fare un passo in avanti”.

Affinché si possa sostenere la causa, gli attivisti hanno invitato a firmare “l’appello al Presidente e a tutti i membri della commissione giustizia della Camera dei Deputati”.

Nel documento si sottolinea che è passato oltre un anno dalla sentenza delle Sezioni unite della Corte di Cassazione che ha stabilito che la coltivazione domestica di cannabis per solo uso personale non costituisce reato. “Per tutelare pienamente i diritti dei consumatori, però, non basta una sentenza, infatti ancora oggi si rischiano processi che durano anni”. Per supportare la propria posizione, le Sardine ricordano che il Procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho ha dichiarato “che la libertà per i consumatori di auto-coltivare cannabis, toglierebbe alla criminalità organizzata una fetta importante di mercato. Secondo le stime infatti, i consumatori di cannabis che ogni anno decidono di coltivare sono oltre 100.000”.

 

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