La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante, il che significa che apporta lesioni al sistema nervoso centrale con una perdita di mielina in più aree del sistema. Diversi studi scientifici sostengono che alla base di questa patologia ci sia un malfunzionamento del sistema immunitario che innesca reazioni infiammatorie lesive di tipo immotivato dirette contro la mielina e delle cellule che producono questa sostanza. Nelle aree demielinizzate si formano delle “placche” di tessuti lesi che spesso si localizzano negli emisferi cerebrali. Le placche possono essere in fase infiammatoria ed evolvono solitamente in una fase cronica in cui appaiono come cicatrici.
Contro la sclerosi multipla possono essere un valido aiuto i cannabinoidi, perché aiutano i pazienti affetti da essa a gestire il dolore, oltre che a rallentare la progressione dei danni, tant’è vero che gli studi scientifici che hanno fatto valutazioni specifiche sulla validità dei trattamenti a base di cannabinoidi in merito alla cura e gestione di questa malattia degenerativa sono tantissimi e quelli che sono a favore delle cure a base di cannabis sono la maggioranza. Ma come possono contribuire CBD e THC a far stare meglio le persone con questa patologia?
La cannabis ha dimostrato di agire favorevolmente su molti meccanismi che determinano la morte massiva e anomala dei neuroni e sembra che siano quindi in grado di limitare la progressione della malattia. Allo stesso tempo alcune molecole del CBD sono molto efficaci per ridurre e limitare l’insorgenza della fase infiammatoria dei tessuti nervosi e della mielina in particolare. Inoltre un’altra azione nota che svolgono i cannabinoidi è quella di regolare il flusso d’azione dei globuli bianchi che attaccano i tessuti nervosi. Ancora, i cannabinoidi hanno anche effetti antidolorifici, antiemetici, miorilassanti e antidepressivi che, di solito, sono molto utili nella gestione dei sintomi caratteristici della sclerosi multipla.