In base a quanto riportato da un sondaggio condotto dall’Università Cattolica dell’Uruguay, durante l’ultimo anno, il numero di persone che autoproducono canapa in questo paese è aumentato del 50%.
Tale studio ha, infatti, rilevato che il 74% degli individui intervistati coltiva per uso personale, potendo scegliere più di un motivo contemporaneamente, il 60% ha dichiarato di coltivare per “il piacere che rappresenta l’attività di semina” e il 52% ha risposto che lo fa perché “la pianta è bella” e quindi per puri scopi decorativi.
Il 50% delle persone intervistate ha dichiarato di aver coltivato personalmente le piante, per “evitare il contatto con i criminali” e il 43% perché “è legale”.
In Uruguay la canapa è legale anche per scopi ricreativi, ed una delle sostanze più utilizzate nella nazione e continua a crescere sempre di più, se lo scorso anno c’erano 8.418 coltivatori domestici, oggi se ne registrano circa 12.386.
Il presidente Jose Mujica ha firmato per legalizzare la cannabis ad uso ricreativa nel dicembre 2013, rendendo l’Uruguay il primo paese al mondo a legalizzare la cannabis. Dopo un ritardo nell’attuazione della legge, nel luglio 2017 sedici farmacie sono state finalmente autorizzate a vendere commercialmente cannabis.