Entra in un open shop di marijuana legale, sferra alcune mazzate al vetro del distributore e se ne va. Il tutto dura pochi secondi, ma si ripete più e più volte nell’arco di mezz’ora. Ogni volta l’uomo è vestito in modo lievemente diverso, nel tentativo di non essere riconosciuto. Finché alla fine il vetro cede e l’uomo può portare via con sè ciò che desiderava: alcuni pacchetti di infiorescenze di cannabis light e alcune bibite. Ma, nonostante i tentativi di mascherarsi con magliette sul viso, non ha fatto i conti con un dettaglio che lo ha incastrato: un tatuaggio sulla mano che, ironicamente, raffigura il volto di Gesù.
E’ successo il 13 giugno scorso a Savona, in corso Tardy e Benech. A raccontarlo è il titolare dell’open shop: “Quel giorno intorno all’1.30 ho ricevuto una telefonata da un ragazzo che mi avvisava dell’accaduto”.
Una volta portato in Questura l’uomo, già noto alle forze dell’ordine per piccoli episodi di disturbo alla quiete pubblica ma senza precedenti per furto, ha spiegato di aver agito per rabbia: a quanto pare il macchinario non aveva erogato le infiorescenze da lui regolarmente pagate. Da qui la decisione di “estrarle” con altri mezzi.
“Avrebbe potuto semplicemente telefonarmi, il mio numero è sul distributore proprio per evenienze simili – commenta sconsolato il titolare – ma lui ha preferito distruggere il vetro“. E la beffa è tutta qui: “I prodotti sottratti non varranno nemmeno 50 euro, ma per riparare il guasto rischio di dover spendere una cifra molto più alta. L’assicurazione? Lo spero, devo verificare i dettagli del contratto in caso di furto e/o atti vandalici”.