Ogni tipologia di cannabis light ha bisogno di cure particolari, motivo per cui, quando si sceglie la varietà di marijuana legale da coltivare, è molto importante valutare attentamente il quantitativo di spazio a disposizione e le tendenze di crescita.
In questo articolo parleremo di tecniche di potatura della pianta di canapa che sono fruibili sia indoor che outdoor, ma con una precisazione: le varietà autofiorenti dovrebbero essere lasciate libere da potatura fino al momento del raccolto.
Normalmente la struttura di una pianta di cannabis light è più larga alla base con cime che si allungano verso l’alto, sino a formare una punta affusolata: tale forma è ideale per le coltivazioni outdoor che dispongono di tanto spazio e di un quantitativo abbondante e regolare di ore di luce. Quando queste sono le caratteristiche del vostro luogo di coltivazione allora avrete poco lavoro da fare e avrete scarsa necessità di potatura. Ma se volete ottimizzare il vostro raccolto su un terreno non troppo ampio oppure siete in presenza di una coltivazione indoor, la potatura vi servirà decisamente a limitare la crescita incontrollata e disorganizzata delle vostre piante per ottenere comunque raccolti abbondanti.
Una prima tecnica di potatura è il topping, anche chiamata cimatura: consiste nel rimuovere la parte finale di un ramo o la cima del fusto principale. Questo trucco favorisce la crescita delle ramificazioni laterali, limitando quella in altezza. Così al di sotto del taglio si svilupperanno due nuove cime apicali e sarà possibile lo sviluppo di una forma più cespugliosa. Per cimare al meglio si deve tagliare la punta del gambo principale a livello dell’internodo finale.
Un altro metodo di potatura è il lollipop (o defogliazione): praticamente durante la terza settimana di fioritura, per concentrare le energie della pianta sulle infiorescenze principali, potete decidere di recidere le infiorescenze più basse e le foglie inferiori. Questo vi permetterà di ottenere infiorescenze più grandi e forti perché maggiormente nutrite.
Un’ultima tecnica è solitamente usata è quella della sramatura: mentre le vostre piante crescono osservatene la forma e valutate quali sono i rami che promettono risultati migliori. Solitamente quelli inferiori che soffrono una minore esposizione alla luce sono anche quelli meno produttivi. Applicando questa tecnica andrete a recidere alcune ramificazioni con l’intento di concentrare le energie sulle zone di produzione più performanti, aumentare il circolo d’aria e l’esposizione alla luce. L’importante è ottenere un taglio netto e pulito, rimuovete solo la prima serie di ramificazioni in basso oppure, se la pianta ha superato i 30 cm di altezza, potete considerare anche il taglio della seconda serie.