La luce nella coltivazione indoor della cannabis light

Quando andiamo a coltivare la cannabis light in ambienti chiusi la luce è un elemento fondamentale dato che deve andare a sostituire, almeno in parte, quella solare.
Non esiste una lampada utile a tutte le fasi di crescita delle piante di canapa e, per tale motivo, dovremo andare a scegliere un’illuminazione a neon per la radicazione delle talee, agli ioduri metallici e/o ad alta pressione di sodio per la crescita e ad alta pressione di sodio per la fioritura: ciò perché la composizione dello spettro solare è molto più estesa di qualsiasi lampada mai inventata.

Quando le talee attecchiscono hanno bisogno della luce a neon perché questa non ha una temperatura molto elevata, e potremo usarla per circa due mesi.

Se i neon vanno bene per le piante di piccola taglia non si può dire lo stesso per le piante madre fioritura, che necessitano di più luce: in tal caso bisognerà ricorrere alle “lampade a scarica”, e le migliori (da usare anche per la fase vegetativa) sono quelle a ioduri metallici, che emettono una luce azzurro-bianca.

È preferibile sostituire i neon con le piante a scarica dalla fine delle prime tre settimane di crescita qualora le stesse siano nate da seme, dopo 15 giorni dalla formazione delle radici (circa un mese dal taglio) qualora provengano da talea.

Bisogna stare molto attenti nel non usare le lampade a scarica nella fase germinativa perché emettono molto calore ed, in ogni caso, anche successivamente è bene tenere la luce ad una distanza di 40-60 centimetri per una lampada da 250 watt.

Per il periodo della fioritura è bene usare sempre delle lampade a scarica ma al sodio: queste emettono un po’ meno calore delle lampade a ioduri metallici, quindi potranno essere poste ad una distanza più ravvicinata.

Oltre al calore, le lampade a ioduri emettono anche più raggi ultravioletti rispetto a quelle al sodio, e questo stimola una produzione maggiore di THC all’interno della pianta: infatti, solitamente per le coltivazioni commerciali si usano solo lampade al sodio.

Il passaggio dai neon alle lampade al sodio dovrà avvenire, però, gradualmente: ad esempio, raccomandiamo di accendere le seconde ad una distanza dalle cime di almeno 120 centimetri e per brevi lassi temporali, insieme ai neon, per poi aumentare man mano.

A dispetto di quanti coltivatori di canapa credono, un eccesso di luce può creare danni anche gravi , dato che come conseguenza si potrebbe avere o un arresto della fotosintesi, o si potrebbero bruciare le piante oppure potrebbero crescere le cime in spighe singole: l’ideale è non superare, in ogni caso, mai le 18 ore di luce al dì.

Con una durata del giorno di 18 ore e della notte di 6, però, la cannabis può essere tenuta in stato vegetativo anche per anni senza che fiorisca mai.

Ovviamente la somma delle ore di luce e di buio non dovrà mai superare le 24 ore, perché in tal modo si avrà un raccolto meno soddisfacente.

Il rapporto ideale luce-buio è di 18 ore di luce e 6 ore di buio nella fase della crescita e 12 ore di luce e 12 di buio nella fase della fioritura.

A differenza del periodo di luce che, anche se per brevi periodi, può essere interrotto, è molto importante non interrompere mai il periodo di buio nemmeno con una luce fioca.

Ben venga l’eventuale presenza di luce solare che provenga, ad esempio, da una finestra, ma cercate sempre di porre attenzione ai ritmi luce-buio di cui vi abbiamo parlato sopra.

 

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