Per i principianti le autofiorenti possono essere proprio una soluzione di coltivazione facile e rapida. Praticamente le autofiorenti fioriscono indipendentemente dalle ore di luce disponibili e hanno un ciclo di vita breve rispetto alle genetiche regolari o femminilizzate.
Un’azienda specializzata in autofiorenti è Appennino Farm, ed è bene affidarsi a una realtà come questa che lavora già da molti anni sulle genetiche che commercializza, riducendo così la possibilità di incappare in fenotipi in cui predominano il sapore o l’odore poco piacevoli. Una volta scelto lo strain bisogna pensare al vaso e al substrato.
Per ottenere una produzione maggiore bisogna dare la possibilità alla pianta di sviluppare un apparato radicale più grande possibile e quindi, se si ha abbastanza spazio, optare per un vaso da almeno 50 litri e posizionarlo dove può avere più ore solari diarie. Se la notte fa ancora troppo freddo consideriamo la possibilità di dover spostare in un luogo più caldo la pianta, soprattutto nella prima fase in cui è ancora troppo piccola. Nell’ultima fase di fioritura invece uno sbalzo di temperatura notturno favorirà un maggior sviluppo della resina.
Se è la prima volta o se non si ha voglia o tempo, sicuramente la scelta più facile è quella di un substrato già fertilizzato come un all mix, per esempio, o un super soil già pronto, se si vuole coltivare in maniera organica.
In entrambi i casi bisogna irrigare soltanto con acqua e non aggiungere altri prodotti perché sarà il terreno a nutrire la pianta e considerato che le autofiorenti hanno un ciclo breve, non dovrebbe presentarsi nessun tipo di carenza.
Se invece vogliamo nutrire la pianta attraverso l’acqua dobbiamo scegliere una linea di fertilizzanti da usare durante tutto il ciclo, ricordando di non esagerare con i nutrimenti e ridurre notevolmente le dosi consigliate nelle tabelle delle case produttrici per le piante a ciclo normale. Regoliamo il pH dell’acqua una volta aggiunti i prodotti. Mettiamo a germinare il seme che abbiamo scelto in un luogo buio e asciutto. Uno dei vari metodi è quello di immergere il seme direttamente in acqua e aspettare che si apra, una volta che la prima radice inizia a uscire si può piantare il seme direttamente nel vaso grande. Evitiamo il travaso per dare la possibilità alla pianta di programmare la crescita una sola volta nel vaso definitivo e non andremo a effettuare alcun tipo di potatura durante il ciclo. All’inizio la pianta è piccola e quindi non ha bisogno di molta acqua e in generale è sempre importante mantenere il substrato idratato ma mai zuppo.