Coltivare la cannabis light con la fibra di cocco

La fibra di cocco è un’ottima alternativa alla coltivazione al suolo per la cannabis light, quindi da usare in sostituzione al terriccio, perché trattiene i liquidi, stimola la proliferazione microbica e garantisce l’ossigenazione.

Si adatta perfettamente alla coltura idroponica e a quella classica, è comodo da gestire, economico da organizzare e non necessita di troppa conoscenza o di strumenti specifici per essere utilizzato. Inoltre essendo una base davvero simile al suolo è facile da gestire e garantisce un ottimo sviluppo, stabile e vigoroso.

Di recente in molti hanno iniziato a coltivare cannabis utilizzando miscele di terriccio e fibra di cocco, perché quando serve un substrato più soffice e areato questa fibra naturale garantisce ottimi risultati.

La delicatezza intrinseca di questo prodotto garantisce che le radici siano ben accolte e integrate nel substrato e che possano crescere e articolarsi senza fare troppa fatica o trovare ostacoli (cosa che garantisce una crescita rapida, florida e piante di maggiori dimensioni) acquistando una grande stabilità e assorbendo gli alimenti in modo efficiente. Come abbiamo detto l’areazione è il punto forte di questo materiale e questa caratteristica assicura una buona resistenza ai funghi ma anche alle proliferazioni batteriche e di insetti o parassiti (che trovano ostile questo tipo di substrato rispetto al terriccio). Oltre ad essere fibra di riciclo ecologicamente valida (perché ottenuta da materiale di scarto) è anche riutilizzabile in seguito al raccolto, basterà sottoporlo ad un buon lavaggio intenso per riportarlo allo stato neutro.

Gli svantaggi, però, sono che la fibra di cocco è un substrato inerte, il che significa che è praticamente priva di sostanze nutritive, che dovranno quindi essere apportate con minuzia dal coltivatore durante tutte le fasi di crescita della pianta.

Allo stesso tempo dovrete controllare la qualità dell’acqua misurando il PH e l’EC(concentrazione dei sali minerali disciolti nell’acqua), ma questa è un’operazione molto comune nelle colture di cannabis, una bona routine di controllo. Molti coltivatori aggiungono alla fibra di cocco perlite o argilla espansa per evitare ristagni di umidità, è una buona idea soprattutto se si acquista una fibra di cocco molto fine perché la gestione dell’acqua di questi prodotti può essere difficoltosa rispetto al normale terriccio (che ha generalmente migliori capacità di assorbimento dei liquidi).

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