La marijuana contro la steatopatite

Da quanto emerso al meeting annuale dell’American College of Gastroenterology, il consumo di canapa sarebbe legato ad una diminuzione della progressione della steatoepatite tra i pazienti obesi.

La steatosi epatica non alcolica è una condizione di accumulo patologico di grasso negli epatociti quando non è possibile identificare una causa secondaria (come, ad esempio, un uso eccessivo di alcol).

Lo spettro di malattie osservate nella NAFLD include il fegato grasso non alcolico (NAFL) e la variante più patologica, la steatoepatite non alcolica (NASH).

Sebbene la NAFL sia più comune, il danno epatocellulare e l’infiammazione che si verificano nella NASH contribuisce in modo significativo all’aumento del rischio di insufficienza epatica, cirrosi e carcinoma epatocellulare nei pazienti con NAFLD.

Gli effetti antinfiammatori della cannabis accuratamente descritti nella letteratura sperimentale. Il THC, in particolare, ha dimostrato di possedere un’attività antinfiammatoria ed epatoprotettiva nei miofibroblasti e nelle cellule stellate.

In tale studio sono state analizzate le proprietà epatoprotettive della cannabis e come influenzino la manifestazione della malattia e l’incidenza della NAFLD con lo scopo di determinare come il consumo di cannabis modifichi la prevalenza e la progressione della NAFLD nei soggetti umani obesi.

E’ stata, così, confrontata la prevalenza dello stadio della malattia tra consumatori di cannabis e non consumatori.
Infine, è stato ulteriormente abbinato il gruppo non-cannabis con fattori demografici e altri fattori di confusione relativi ai pazienti.

Rispetto a chi non utilizzava cannabis, 14.236 pazienti (1.6%) che avevano usato cannabis avevano meno steatoepatite (0,4% contro 0,7%) e cirrosi (1,1% contro 1,5%).

Il consumo di cannabis è rimasto collegato a una minore steatoepatite (0,4% vs 0,5%; p=0,035) rispetto al non utilizzo dopo l’analisi della propensione abbinata. Nessuna differenza statisticamente significativa è stata osservata nella prevalenza di NAFL, cirrosi e carcinoma epatocellulare durante il post-partita.

Così, i risultati di questo studio suggeriscono che l’uso di cannabis è associato a una ridotta prevalenza e progressione della steatoepatite nei pazienti obesi. Tali risultati potrebbero essere spiegati dall’effetto antinfiammatorio ed epatoprotettivo della cannabis sugli epatociti attraverso il sistema endocannabinoide.

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