Il CBD come regolatore dell’umore

Un po’ tutti noi durante questo periodo di quarantena abbiamo dovuto avere a che fare anche con un umore un po’ altalenante. La depressione ha fatto capolino in molti italiani, complice anche il fatto che la preoccupazione è stata molto elevata. Ma già da prima del Coronavirus molte persone devono quotidianamente combattere contro questo mostro apparentemente invisibile.

Molto spesso la depressione viene presa sottogamba e trattata come se non fosse una vera e propria patologia da trattare. A volte si crede che chi ne soffre sia solo svogliato o pessimista,  così questi soggetti, che si sentono incompresi, tendono ad isolarsi socialmente.

Chi ne soffre ha frequentemente un umore basso e prova una costante insoddisfazione e tristezza, con un’incapacità a provare piacere nelle attività di ogni giorno. Questi soggetti sono spesso demotivate, hanno scarso interesse per il prossimo e tendono ad essere propensi a dipendenze.

Durante gli ultimi anni il CBD è stato parecchio studiato per le sue proprietà di regolatore dell’umore e, di conseguenza, per combattere gli stati depressivi. La sua azione è basata sulle sollecitazioni prodotte dall’interazione del CBD contenuto nell’olio e nella cannabis light con il sistema endocannabinoide, influenzando positivamente l’umore. In tal modo si stimola l’attività della serotonina, che è strettamente connessa alle disfunzioni dell’umore.

In base a queste ricerche il CBD è una valida alternativa ai farmaci solitamente utilizzati per regolare l’umore, anche se la reazione può essere soggettiva. Questo potrebbe essere il motivo per cui i trattamenti al CBD sono difficilmente standardizzabili circa dosaggio ed efficacia. Tanti sono, comunque, gli studi per i disturbi dell’umore che vedono come protagoniste terapie a base di CBD che, una volta validate, diventano un’ottima alternativa ai farmaci convenzionali che, come ben sappiamo, portano anche dei pesanti effetti collaterali.

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