La crisi economica che sta caratterizzando l’emergenza coronavirus richiederà forme di intervento finanziarie eccezionali: che sia la volta buona che il tema della legalizzazione della cannabis possa essere affrontato in modo serio e responsabile, dato che sarebbe un’opportunità per creare nuove imprese e posti di lavoro e sottrarre potere economico alle mafie?
Secondo quanto riportato dalla direzione nazionale antimafia, il mercato della droga italiano ha un valore di 30 miliardi di euro l’anno: profitti che annualmente, a quanto pare, vengono riciclati per una buona parte in attività economiche legali.
Con le borse a picco rischio è quello di ritrovarci in un sistema nel quale i beni e i servizi che acquisteremo, i supermercati dove andremo ogni giorno, i ristoranti in cui ceneremo, il lavoro che avremo, saranno in larga parte forniti dall’emanazione di associazioni criminali.
Si stima che se si legalizzasse la cannabis si avrebbe un gettito fiscale di almeno 3 miliardi di euro annui, ed a questa cifra vanno aggiunti, inoltre, i risparmi che lo Stato ricaverebbe dalla repressione. La cannabis, infatti, non solo è la sostanza meno pericolosa ma è anche, paradossalmente la più perseguita (un dato solo: riguarda ben il 96% dei sequestri). La repressione del mercato della cannabis costa almeno 600 milioni all’anno tra spese per forze di polizia, processi e carceri.
Così, possiamo dire che legalizzare la marijuana risolverebbe numerosi dei problemi che si sono verificati, ed ora più che mai sarebbe, da parte del governo italiano, una scelta responsabile e giudiziosa.