È nato un intergruppo in Parlamento volto alla legalizzazione della cannabis che conta, ad oggi, oltre 50 adesioni, da parte dei partiti +Europa, M5s, Leu, Italia Viva, Gruppo misto e Pd. Attualmente nessun partito del centrodestra ne fa parte.
Contestualmente sono state consegnate al presidente Fico ulteriori 25 mila firme che sostengono la proposta di legge sulla stessa legalizzazione, presentata a Montecitorio da parte dell’associazione “Luca Coscioni” e dai Radicali, sottoscritta già nel 2016 da più di 65 mila persone.
Riccardo Magi, un deputato radicale, è tra i più importanti promotori della proposta di legalizzazione, e confida in una solerte definizione della causa intrapresa, con la richiesta di una veloce calendarizzazione della legge di iniziativa popolare in materia.
Il presidente Roberto Fico sembra sensibilizzato all’iniziativa, tant’è vero che negli scorsi giorni, poco dopo l’inizio di una manifestazione pro legalizzazione, ha ricevuto una delegazione di antiproibizionisti, compreso Walter De Benedetto, il malato di artrite reumatoide che nei giorni scorsi ha scritto una lettera e lanciato un disperato appello al premier Giuseppe Conte, al Ministero della Salute e della Difesa nonché al Parlamento per chiedere un aumento della produzione statale di cannabis terapeutica.
A De Benedetto sono state sequestrate 9 piante di marijuana coltivate per uso personale, rischiando il carcere per curarsi dato che la richiesta di farmaci a base di cannabis, che usa per la sua patologia altamente invalidante, è superiore alla produzione dell’unico stabilimento militare di Firenze preposto.
Così tantissimi malati hanno difficilmente accesso a questo tipo di cure che, in ogni caso, continuano ad essere costosissime, costringendo spesso tali soggetti a svolgere attività criminali per estremo bisogno.
Si spera che i tempi per la legalizzazione siano maturi, sia per dare finalmente sollievo a migliaia di malati molto gravi sia per togliere proventi alle organizzazioni criminali.