In Svizzera da ieri, grazie all’approvazione di una nuova legge, potranno essere condotte sperimentazioni pilota circa la distribuzione di canapa.
Allo stato attuale, nonostante sia vietato, tantissime persone di almeno 15 anni di età hanno consumato cannabis almeno una volta nella vita. Questo causa un rigoglioso mercato nero ed, ovviamente, i prodotti non sono soggetti ad i dovuti controlli. Si deduce che l’attuale situazione, basata su proibizione e repressione, non è dunque soddisfacente.
La partecipazione ai progetti pilota sarà limitata ai consumatori di marijuana che hanno compiuto almeno 18 anni. I partecipanti saranno attentamente seguiti e il loro stato di salute monitorato costantemente.
Non si tratta di una liberalizzazione della cannabis, ha dichiarato Charles Juillard (PPD/JU): «Facciamo dei test, poi decideremo in seguito il da farsi», ricordando gli esempi del passato in materia di distribuzione controllata di eroina. Queste esperienze non hanno portato a una liberalizzazione dell’eroina, che resta proibita, ha aggiunto il consigliere federale Alain Berset.
All’origine di tutta la questione vi è un’autorizzazione negata all’Università di Berna di condurre uno studio sul cannabis: in quell’occasione l’Ufficio federale della sanità pubblica aveva motivato il suo «no» con la mancanza di una base giuridica.
Questo progetto prevede test pilota limitati nel tempo, di massimo cinque anni prorogabili una sola volta per due anni. I partecipanti potranno acquistare soltanto una quantità limitata di marijauana al mese, che non potranno essere ceduti a terzi o consumati in luoghi pubblici.