20 aprile: perché si celebra il Marijuana Day?

giornata mondiale cannabis

Sono tante le storie che si raccontano sul consumo della pianta di marijuana, ma una delle più accettate è quella nata negli anni ’70 negli Stati Uniti.

Nel 1971, Los Waldos , un gruppo di studenti della California, Stati Uniti, si riuniva alle 4:20 del pomeriggio, dopo aver terminato le lezioni, per fumare marijuana. La sottocultura della cannabis ha trasformato quel numero il 20° giorno del mese 4 (4/20) in Marijuana Day .

Nel corso degli anni, lo sguardo verso la pianta di cannabis è cambiato. In Argentina, nel 2017, il Senato ha approvato all’unanimità la prima legge nazionale sulla cannabis medica.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che la marijuana medica non rappresenta un problema di salute. Ha concluso che il cannabidiolo (CBD) funge da palliativo per le malattie croniche e per i pazienti con epilessia e non genera dipendenze. Il cannabidiolo (CBD) rappresenta il 40% degli estratti di marijuana. Riduce il dolore e l’infiammazione, controlla le crisi epilettiche e cura le malattie mentali o la dipendenza.

Ci sono altre versioni che affermano che sia nato in Canada nel 1995, quando un gruppo di consumatori si è riunito per fumare in pubblico per chiedere la depenalizzazione della cannabis.

Nel corso degli anni, i diversi gruppi sociali che difendono la legalizzazione della marijuana hanno trasformato questa data in una commemorazione dei processi che sono stati portati avanti in ogni paese per revocare il veto che esiste su di essa ed evidenziarne gli usi.

La marijuana faceva parte dell’elenco degli oppioidi che creano dipendenza e letali, come la cocaina o l’eroina, sin dalla Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961. Tuttavia, la Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti ha effettuato una revisione nel 2019 dell’elenco e con 27 voti a favore e 25 contrari, la cannabis ne è stata ritirata.

La revisione è stata effettuata grazie alle raccomandazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sui benefici terapeutici della pianta, quindi la sua approvazione è stata stabilita dal punto di vista dell’uso medicinale e non ricreativo, ha chiarito l’ONU.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cannabidiolo (CBD) con il 2% o meno di tetraidrocannabinolo (THC, una sostanza che crea dipendenza) non dovrebbe essere soggetto a controlli internazionali.

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